POZZUOLI/ Monterusciello, fedeli in fila per “vedere” la Madonna
POZZUOLI – E’ una domenica di pieno luglio, ci sono più di 30 gradi ma la storia si ripete. La voce ha fatto rapidamente il giro del quartiere ed ormai sembra inarrestabile. Le immagini sono le stesse da circa cinque giorni: decine e decine, tra fedeli e curiosi, accorrono alla cappella votiva di Padre Pio sul cui intonaco sarebbe apparsa una figura mariana. E così anche domenica c’è chi ha portato un fiore, una lettera o semplicemente fatto una preghiera. Il tutto sotto lo sguardo scettico ma rispettoso dei curiosi.
IL PASSAPAROLA E FACEBOOK – Un evento che ha subito valicato i confini del quartiere di Monterusciello per raggiungere le altre zone della città e i comuni limitrofi. Non solo il passaparola popolare, che in questi casi si diffonde alla velocità della luce, ma soprattutto i social network. Un tam-tam che da giorni ha invaso Facebook e dove è possibile notare chi condivide le foto della figura mariana, chi critica e resta scettico e chi invece affida una preghiera o un pensiero virtuale. Ma il risultato non cambia: la notizia gira e le visite alla cappella si moltiplicano.
DALLA CHIESA ALLA CAPPELLA – Numerosi i fedeli che dopo la messa mattutina di ieri, tenutasi nella vicina chiesa di Sant’Artema, si sono recati alla cappella per un omaggio alla madonna e che dista solo pochi metri nella adiacente via Levi. Visite che erano già iniziate dal mattino presto e che sono proseguite fino a tarda sera. Se non si fa notte fonda non si abbandona la cappella. E’ ormai prassi per molte donne del parco, soprattutto anziane, ritrovarsi dopo cena con sedie e rosari per unirsi in momenti di preghiera comune.
DOPO LA RISSA LA GENTE AUMENTA – Un flusso di gente che aumenta giorno dopo giorno e di cui, soprattutto i residenti più scettici, avrebbero fatto volentieri a meno. Come sempre i punti di vista in questi casi sono spesso numerosi e divergenti e quindi molti non stanno gradendo l’enorme visibilità di cui sta godendo questo parco di via Levi e che ha sconvolto le abitudini di sempre. Ma la sorpresa è che il flusso di persone è aumentato nonostante la rissa avvenuta sabato pomeriggio tra fedeli e non credenti. Molti si aspettavano che la “magia” e l’atmosfera sacra dopo questo episodio venissero irrimediabilmente lese e avesse alimentato speculazioni o insinuazioni maliziose. Invece no, la gente c’è ed aumenta. Un episodio che sembra aver ulteriormente consolidato quel senso di comunità evocato da Ugo Locricchio, autore della cappella.
TRA SACRO E PROFANO – Sacro e profano. Due aggettivi che in questi casi sono indissolubilmente legati. Era dunque inevitabile che l’aspetto popolare e profano si manifestasse anche in questo episodio. Già sabato, subito dopo la mega-rissa, c’è stata una corsa all’interpretazione dell’accaduto per poi ricavarne dei numeri da giocare al lotto. “’A maronn, ‘e mazzat, il diavolo e le urla”, si è udito anche questo nei discorsi delle donne del luogo che in massa si sono recate a giocare ambi e terni al vicino tabaccaio. Ma nessuna vincita. Ad uscire sulla ruota di Napoli è stato solo il 38 (le mazzate, la rissa). Ma rimanendo in tema di folklore e di tradizione popolare, come prassi vuole i numeri si devono giocare almeno per tre volte…
UN FENOMENO DESTINATO A CRESCERE – Fede, sacro, profano, rissa. Ingredienti che stanno alimentando un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio e che a prescindere dalla veridicità dell’apparizione, dal fatto che uno ci creda o meno, segna un fatto oggettivo: centinaia di persone al giorno affollano la piccola cappella di via Levi.
ALESSIO GAMBARDELLA