POZZUOLI/ Riti di Ferragosto, presagi di sventura per la città
POZZUOLI – Presagi di sventura si abbattono su Pozzuoli! È questo che emerge, secondo i superstiziosi, dal Ferragosto puteolano. Il classico “Pennone” che non si disputa e la statua della Madonna Assunta che uscendo dalla chiesetta della darsena viene quasi decapitata sono episodi, per chi crede ai “segni del destino”, inequivocabili di sventura per Pozzuoli e i puteolani. Naturalmente siamo nel mero campo delle superstizioni popolari che affrontiamo con la dovuta leggerezza, ma i “riti” che un po’ ovunque si celebrano nel Ferragosto e più in generale nei periodi chiave della preparazione di pesca, caccia ed agricoltura, incarnano sempre qualcosa che mescola in sacro ed il profano della superstizione.
RITI E DISGRAZIE – Si ingraziano i Santi e si “scacciano” i demoni per propiziarsi un “nuovo anno” per le comunità. Pozzuoli, in quanto società millenaria, non può essere da meno in superstizione: ad esempio la rottura del “pennone” per i pescatori è stata sempre stato presagio di cattive nuove, così come il non portar la “Madonna” in processione avrebbe portato seri guai alla pesca e a tutta la città. In tutte le culture, soprattutto del sud Italia i riti “sacro-pagani” hanno tali valori. Come ad esempio i numerosi “gigli” e “carri” del nolano, dell’irpinia e del sannio (solo per restare in Campania) hanno carattere propiziatorio nell’agricoltura: un “giglio” o un “carro” inclinato, danneggiato o spezzato potrebbero essere presagio di brutte notizia. Un “carro” spezzatosi anni fa in un paese dell’irpinia fu ritenuto addirittura il “presagio” del terribile terremoto del 1980. Ai puteolani più superstiziosi allora il compito di mettere in campo tutti gli scongiuri del caso….e domandarsi: basterà rimediare domani con il “pennone” di riserva?
ANGELO GRECO